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L'Ecomuseo è punto di riferimento pedagogico e didattico del territorio, in stretta sintonia con la natura. E' tra i pochi in tal senso dell'Italia settentrionale, oltre ad essere l'unico museo scientifico del Parco Oglio Sud e del mantovano. Protagonisti del racconto museale sono i fiumi Oglio e Chiese, con sezioni dedicate alle origini del territorio, dai primi insediamenti lungo le loro sponde alla storia dei fiumi stessi, agli animali, alle erbe commestibili, ecc. Anche le attività economiche sono in stretta relazione con il territorio, vedi il sistema orticolo "vivaio" o l'argilla materia prima della pianura, oppure le tradizioni popolari, con le loro ritualità che scandiscono le stagioni, la storia del costume o le tecniche preindustriali di uso familiare.
L'ecomuseo Valli Oglio Chiese è anche centro visite del parco.
I primi insediamenti - L'argilla materia prima della Padania
Numerose vetrine con circa 700 reperti esposti, raccontano la storia e l'uso dell'argilla, materia prima della Padania. Con reperti raccolti non solo lungo il fiume, l'esposizione racconta e testimonia l'evoluzione degli insediamenti nati sul terrazzamento ai margini delle vie fluviali. Sarà possibile osservare come dalle pareti di argilla e canne dell' Età del bronzo si giunga a sistemi di costruzione più complessi. Ne è un esempio la villa colonica romana di Bizzolano (sistemi di riscaldamento, pavimentazioni complesse, pareti intonacate e dipinte). Nel medio Evo, la tipologia costruttiva incomincia a strutturarsi nella nostra zona seguendo schemi prestabiliti. Nel Rinascimento, per ragioni commerciali, i Gonzaga fisseranno forme, dimensioni, pesi per mattoni, tavole, tegole, moduli per pavimenti, modanature, ecc., sistemi utilizzati fino a circa mezzo secolo fa.
La fauna delle Valli Oglio Chiese - Sistemi di caccia e pesca
La raccolta faunistica comprende più di 230 esemplari animali stanziali e migratori. Gli uccelli, suddivisi in 18 Ordini, rappresentano, nella loro totalità la fauna europea. Interessanti alcune ambientazioni di zone boschive fedelmente ricreate. Sono esposti vari tipi di tecniche di pesca con i relativi strumenti: ad ogni tipo di pesce corrisponde una tecnica precisa per la sua pesca. Anche per la caccia era indispensabile conoscere non solo l'habitat ma le abitudini e gli spostamenti degli animali.
Il fiume - autostrada dell'antichità
Imbarcazioni, tra le quali una piroga, centinaia di oggetti delle attività fluviali, narrano la civiltà del fiume. Sino al secolo scorso il fiume era un'autentica "autostrada", un'arteria da dove si diramavano le vie di comunicazione e si tessevano non solo i rapporti tra le popolazioni riviaresche ma era fonte di vita per numerose attività. I paroni erano i comandanti di piccole e grosse imbarcazioni, con i marinai d'acqua dolce, i cavalanti, i cavatori di sabbia e di ghiaia, i traghettatori, i calatafari, i carpentieri, i mugnai, i facchini, i carrettieri, i cariolanti, i boscaioli e i pescatori di professione e le lavandaie, mestieri ed arti in piena sintonia con il fiume.
La flora - Le erbe commestibili
Cinquecento fotografie schedano ciò che rimane dei pochi lembi di vegetazione spontanea, ricordo dell'antica copertura originaria. L'erbario composto da circa 100 esemplari, ci porta al tempo in cui gli uomini adattavano i loro ritmi di vita a quelli delle piante: come nutrimento raccoglievano erbe, frutti, radici, i legami, una coesione uomo-natura, una cultura dell'alimentazione attraverso le erbe commestibili spontanee.
La tradizione orticola: il Vivaio
L'antico mestiere dell'ortolano, oggi vivaista, che ha le sue origini sin dal Medio Evo, un sistema produttivo nato in stretta sintonia con il sistema idrico locale: i fiumi Oglio, Chiese, Naviglio. Tale tecnica produttiva era facilitata da un terreno sciolto e torboso (ex palude) ed un sistema idrico capillare estremamente funzionante. Oggi le essenze prodotte sono alcune migliaia in particolare di latifoglie esportate in tutta Europa.
Miti e riti nelle tradizioni popolari
L'uomo con i suoi riti e miti ha costruito una cultura popolare, con una concezione del mondo dalle radici lontane e complesse. Sono stati rappresentati tre filoni fondamentali che tentano di riassumere la filosofia popolare: i miti del fuoco, i miti dell'acqua, i miti dell'albero. A questa complessa ricerca che permesso di scoprire le numerose stratificazioni culturali e di fissare i rituali essenziali dell'intercalare delle stagioni, segue il racconto del calendario delle feste più importanti dell'anno che scandivano le identità individuali e collettive.
Il costume
E' l'ultima sezione esposta nel museo nel tentativo di ricostruire "tecniche ed estetismi" legati al costume relativo al periodo a cavallo del sec. XIX. Sono la testimonianza di sistemi di vita di antica tradizione, eleganza, di appartenenza di classe, tramite la natura e l'arte.
Proposte didattiche per la scuola: